5. P. Ponti e Mwanzali Gadau.

Negli anni di cui stiamo parlando gran parte della zona a nord di Njombe apparteneva al clan dei Gadau, tenuto in grande rispetto da tutti gli abitanti della zona.

L’Inghilterra, di cui il Tanganyika era protettorato, aveva affidato il comando locale in tutto il Paese a persone di clan influenti della zona, normalmente persone che gia’ avevano autorita’ sulla gente secondo gli ordinamenti locali.

Questo avvenne anche per il clan dei Gadau nella zona di Makambako.

Per cui il missionario venuto da Tosamaganga si dovette presentare al capo locale di Makambako, appunto Mwanzali Gadau, al quale senz’altro Bwana Mabuburu aveva fatto presente l’ idea del missionario cattolico. P. Ponti incontro’ il Sig. Gadau a casa sua nella zona attualmente ad ovest della cittadina, per parlare direttamente con lui e vedere la possibilita,’ per i cattolici, di essere accolti anche a Makambako e di iniziare l’opera di evangelizzazione nella zona.

Quello che i vecchi cristiani, allora ragazzi, ancora si ricordano e’ che P. Ponti fu accolto molto bene da Mwanzali Gadau il quale ascolto’ e peso’ attentamente le proposte del missionario anche per via del fatto di quanto aveva gia’ detto ai suoi figli: “ Noi, da parte nostra, aspettiamo il nuovo sole!”. Ed ora il nuovo sole stava forse sorgendo!

In tutti questi primi approcci, il missionario era stato molto facilitato, oltre che da Pankras e da Mr. Anton, anche da un’altra persona del posto, un certo Beniamino Sapula, divenuto poi il primo catechista di Makambako.

Mwanzali Gadau concesse ben volentieri al missionario un piccolo appezzamento nella zona di Kitisi, vicino a casa sua, perche’ potesse costruirvi la prima chiesetta per la preghiera ed anche per il catechismo. Con il passare degli anni, questa prima chiesetta di Makambako, in fango e paglia, fu abbandonata per cui ando’ in rovina molto velocemente. Si trovava a circa un chilometro dal posto dove e’ ubicata l’attuale parrocchia. Attualmente al suo posto ci sono altre case.

Negli anni addietro erano state messe a dimora delle piante di sisal, a ricordo del luogo dove era stata accolta la fede cattolica qui a Makambako, pero’ anche di queste a tutt’oggi non esiste nulla.

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